martedì 6 dicembre 2011

La musica italiana degli anni sessanta

Gli anni '60 furono anni molto fiorenti per quanto riguarda la musica. Negli anni sessanta l'Italia seguì l'onda innovativa proponendo modelli musicali nuovi, alimentati dalla freschezza dei giovani cantanti che stavano venendo alla ribalta in quegli anni. 


Celentano e Mina:duetto a Studio Uno negli anni sessanta
Celentano e Mina
Duetto a Studio Uno (1965)
I primi anni '60 furono dominati dalla corrente canora degli "urlatori", nata sulla spinta del rock'n'roll americano. Essi si distinguevano per l'utilizzo, nelle loro esibizioni, di una voce ad alto volume espressa in maniera "liscia" e "pulita", cioè senza tutti gli abbellimenti tipici del canto melodico.
I maggiori esponenti degli "urlatori" furono cantanti all'epoca molto giovani tra cui: Little Tony, Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Tony Dallara, Gianni Morandi e, fra le interpreti femminili, Mina, Betty Curtis, Jenny Luna e Rita Pavone. 


Nilla Pizzi: cantante italiana degli anni sessanta
Nilla Pizzi
Agli urlatori si contrapponevano i cantanti melodici, i quali si sentivano scalzati del loro ruolo di interpreti principali della musica all'italiana che avevano avuto fino all'avvento del nuovo fenomeno. Si venne a creare una sorta di competizione tra le due correnti musicali, alimentata dalla stampa dell'epoca che stimolava ancora di più la produzione musicale. Tra i cantanti cosiddetti "melodici", il più importante esponente fu Claudio Villa (che fu anche uno degli unici a capire che per combattere il fenomeno degli urlatori, era necessario utilizzarne gli stessi mezzi di propaganda) ma molto famosi furono anche Nilla Pizzi e Achille Togliani. 

In questo quadro di produttiva ostilità, si inserirono anche i cantautori che iniziarono a consolidare la loro posizione nel contesto della musica italiana degli anni sessanta. Tra i principali cantautori di quel periodo abbiamo Luigi Tenco, Gino Paoli, Sergio Endrigo, lo stesso Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Fabrizio De Andrè e Bruno Lauzi. Questa prima generazione risente molto dell'influenza della canzone popolare italiana. 
Successivamente, a questo gruppo si affiancaro altri cantautori come Francesco Guccini e Lucio Dalla le cui canzoni si ispiravano allo stile della musica "beat" inglese. 

Si capisce come l'eredità lasciata dalla musica degli anni sessanta sia molto ricca, perchè i giovani cantanti italiani dell'epoca seppero cogliere gli impulsi innovativi di un mondo che stava cambiando forma e reinterpretarli per adattarli meglio al contesto musicale italiano.




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